Recentemente la Provincia, tramite gli uffici preposti, ha incontrato la Giunta in merito ad
una progettualità viaria relativa anche allo smistamento del traffico pesante per la zona
industriale Aussa-Corno.
Da quanto è dato sapere, e di cui si è parlato anche in
Commissione Urbanistica, andato a monte il tentativo di Gonars di creare
un’arteria sul sedime della linea ferroviaria dismessa, che scorre
parallelamente all’autostrada, e questo perché il valore dei terreni è decisamente
sovrastimato (a giovamento del bilancio RFI), qualcuno ha preso la matita in mano e si è messo all’opera.
Nasce così una proposta, tutta da discutere, che potrebbe
andare in opera fra una decina d’anni, la quale vede interessata la strada che
unisce Morsano a Corgnolo.
A suo tempo si è discusso parecchio sullo stato di questa
arteria, sul fatto che bisognerebbe investire centinaia di miglia di euro per
metterla in sicurezza, inutile ricordarvi che i bilanci sono all’osso e che le
risorse, stante anche la forte crisi della Z.I. Aussa-Corno, sconsigliano
interventi in quel senso. Detto ciò il nostro gruppo vede questa “ipotesi
complanare” in modo assai critico, vuoi per quanto sopra segnalato, vuoi
perché si ritiene discutibile la scelta di creare una discontinuità (rotonda
piuttosto che incrocio) fra le due comunità andando ad utilizzare altro
territorio agricolo per congiungersi alla Napoleonica.
Al di là delle inevitabili problematiche tecniche, stante la
presenza del cimitero di Morsano proprio al termine dell’attuale strada, siamo
allertati e pronti al confronto su questa ipotesi, l’Avenale scorre, in alcuni
punti, solo a 50 metri dalla strada, la Selvotta dista solo cinquecento metri
dalla stessa, salvaguardare questi ambiti più unici che rari mal si accompagna
alla costruzione di una strada con tutti i crismi per sostenere il traffico
pesante.
Siamo consapevoli dei disaggi che attualmente sopportano
altre comunità, Castello, Porpetto e Fauglis, ma non siamo disponibili a
stravolgere il nostro territorio, sopratutto senza coinvolgere i cittadini nella decisione, mettendo a repentaglio i pochi pregi
naturalistici conservati con molte difficoltà.
I contatti proseguiranno ma, permetteteci una battuta, crediamo sia una strada “tutta in salita”.
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