Dopo le elezioni, la nuova Giunta dovrà partire a spron battuto per rispettare le tempistiche richieste dalle nuove normative e dal bilancio di previsione. Molte le novità relative alla TASI, eccovi un breve quadro:
Dopo aver incontrato l'ANCI, per venire incontro da un lato alle esigenze determinate dal rinnovo dei consigli comunali, e dall'altro all'esigenza di garantire ai contribuenti certezza sugli adempimenti fiscali, il Governo ha deciso che nei Comuni che entro il 23 maggio non avranno deliberato le aliquote, ed il nostro è uno di questi, dato che riteniamo sia la nuova amministrazione a determinare dette aliquote, la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi è prorogata da giugno a settembre. Lo slittamento interesserà la maggior parte dei comuni italiani, dato che su 8.092 amministrazioni comunali sono solo 1.010 quelle che hanno deliberato le aliquote TASI.
Sarà una deliberazione del Consiglio dei ministri ad
indicare il giorno (probabilmente il 16) del mese di settembre nel quale far
cadere la nuova scadenza. Nel merito va detto che è stata confermata la possibilità
per i comuni di incrementare le aliquote di un ulteriore 0,8 per mille. Come
noto, tale tetto è inteso come cumulativo, nel senso che ciascuna
amministrazione dovrà decidere come spalmarlo fra le abitazioni principali e
gli altri immobili. Per le abitazioni principali, che sono escluse dall'IMU
(tranne quelle "di lusso"), l'aliquota massima della TASI potrà,
quindi, superare il 2,5 per mille fissato come soglia massima arrivando fino al
3,3 per mille. Per gli altri immobili, invece, l'incremento sarà applicabile
alla somma delle aliquote TASI e Imu, che insieme potranno raggiungere il 6,8
pei mille per le abitazione principali accatastate in Al, A8 e A9 e 1'11,4 per
mille per le altre fattispecie. I fabbricati rurali strumentali sono esenti
dall'IMU e l'aliquota massima del TASI non potrà superare l'1 per mille.
Chi
deciderà di mettere tutto il carico aggiuntivo sulle prime case, non avrà
margini aggiuntivi sugli altri immobili e viceversa. Ovviamente, sono possibili
anche soluzioni intermedie, ripartendo la maggiorazione fra le diverse
fattispecie. La modulazione delle aliquote spetta ai comuni, che potranno anche
differenziarle in ragione del settore di attività e della tipologia e della
destinazione degli immobili.
Per quanto ci riguarda l'impegno è quello di sempre: evitare di gravare sulle famiglie e sulle aziende, se ci darete ancora fiducia questa sarà la linea.
Nessun commento:
Posta un commento
Per motivi gestionali in questo Blog i commenti pubblicati saranno esclusivamente quelli di utenti con Google Account.