VARIANTE N°8: DISPUTA INTESTINA.

Interessante situazione per una lista avversaria, 2 candidati ex Assessori che proposero ed approvarono a suo tempo la variante contestata, alleati con uno degli esponenti della Lega Nord che ha sostenuto, non senza ragioni comprensibili, la non validità di tale atto amministrativo, cui è seguita l'ordinanza, da parte del Sindaco, di ripristino dei capi autorizzati in seguito alle deduzioni dell'Ufficio Tecnico.

Premesso che fa specie vedere mobilitare un partito per le vicende di un privato, soprattuto perché quel partito era già presente in Consiglio a quel tempo e la cosa non si è risolta quando i danni potevano essere evitati, la prossima amministrazione sarà chiamata a fare quanto in suo potere per provare la correttezza dell'ufficio (oggi vi è un nuovo Tecnico Comunale) di chi ha amministrato a suo tempo (ex assessori candidati) e del Consiglio (scorsa legislatura) che ha approvato l'atto.

La sentenza di primo grado contiene diversi fraintendimenti rispetto all'ordinanza: "demolizione" al posto "di ripristino dei capi concessi", un esempio per tutti, ma questa è materia di ricorso, ecco dunque un accadimento che porterà conseguenze per molti anni ancora, e non solo per coloro che nella lottizzazione contestata hanno fatto i propri investimenti. Siamo spettatori attenti di questa vicenda, che per quanto ci riguarda non ha implicato nessuna scelta amministrativa, ma il semplice iter degli atti dovuti in seguito al lavoro e agli accertamenti degli uffici.

Il secondo grado di giudizio potrà fare chiarezza ulteriore e stabilire se la Variante n°8 è stata illegittima, al ché le conseguenze, oltre ad interessare gli incolpevoli amministratori "pro-tempore" che si avranno vinto le elezioni, potrebbero avere ricadute a ritroso sulla variante, sugli estensori di quel piano e sul Comune, per le ovvie rimostranze dei portatori di interesse nella lottizzazione che si troverebbero a loro volta nella condizione di ricorrere al TAR contro il Comune.