martedì 3 dicembre 2013

CONSIGLIO: finisce la saga dei verbali.



1.  APPROVAZIONE VERBALI DELLA SEDUTA PRECEDENTE - seconda parte.


Arriviamo dunque alla parte in cui accade l’inaspettato: la Segretaria chiede al Consigliere Tomasin di fornirle copia scritta o di ripetere l’intervento in Italiano di quanto da lui eccepito ai verbali in Friulano.
Partiamo dall’antefatto, come di consuetudine e con la prosopopea che lo contraddistingue l’esponente di spicco della Lega nord locale ha costruito tutto un discorso per esprimere la propria negatività in merito alla gestione dei verbali, evidentemente la Segretaria, visto quanto accadeva in merito a questo punto dell’ordine del giorno e (probabilmente per evitare di riportare affermazioni inesatte da ridiscutere in Consiglio, dato che la sintassi di Tomasin, i suoi voli pindarici, le licenze poetiche, le citazioni ed i neologismi rendono difficile la riconduzione delle affermazioni ad una espressione inequivocabile), avvalendosi di quanto contenuto nel regolamento, chiede al Tomasin di fornirle una versione scritta o orale Italiana: "apriti cielo", i presenti assistono ad un accorata difesa del Friulano, lingua natia, e chi più ne ha più ne metta: risultato rifiuto del Consigliere di produrre la trascrizione/traduzione del suo intervento e vaghe affermazioni in merito alle conseguenze che questa richiesta porterà (denuncia, ricorso al tribunale dei diritti dell’uomo, chissà?).

Siamo certi che la Segretaria conosce bene il fatto suo e che la cosa non sarà un problema per il futuro, resta il fatto che un Consigliere Comunale si rifiuta di adempiere a quanto previsto dal Regolamento, d’altronde il Tomasin ha già affermato, in Consiglio Comunale, che questo regolamento (in vigore da decenni e magari migliorabile) è anti democratico ed impedisce la libertà d’espressione, comunque ecco l’articolo relativo:

Art. 29 - Norme generali per gli interventi
1. I Consiglieri che intendono parlare ne fanno richiesta al Presidente, quando questi dichiara
aperta la discussione, alzando la mano.
2. Debbono essere evitate le discussioni ed i dialoghi fra Consiglieri qualora rechino disturbo al
regolare svolgimento dei lavori consiliari. Ove essi avvengano, il Presidente deve intervenire
togliendo la parola a tutti coloro che hanno dato origine al dialogo e restituendola al
Consigliere ammesso a parlare.
3. I Consiglieri che hanno richiesto di parlare possono anche leggere il loro intervento e,
comunque, sono invitati ad intervenire stando in piedi; la durata dell'intervento non può
eccedere la durata prevista dal successivo art.34 .
4. A nessuno è permesso di interrompere chi sta parlando salvo che al Presidente, per
richiamo al regolamento o nel caso di cui al comma seguente.
5. Ogni intervento deve riguardare unicamente la proposta in discussione. In caso contrario il
Presidente richiama all'ordine il Consigliere e, ove lo stesso persista nel divagare, gli inibisce
di continuare a parlare.
6. Nessuno può essere ammesso alla discussione se non espressamente autorizzato dal
Presidente.
7. Nel corso delle sedute consiliari è consentito l’uso della lingua friulana.
8. Gli interventi in lingua friulana dovranno essere ripetuti in lingua italiana, qualora un
consigliere motivatamente lo richieda.
9. Ai fini della verbalizzazione potrà essere richiesto al Consigliere intervenuto in friulano di
ripetere sinteticamente l’intervento in italiano, oppure di consegnare l’intervento per iscritto.

A margine l’intervento di soccorso del Capogruppo Anzit, (cosa che accade puntualmente quando le questioni si fanno spinose) il quale puntualizza (senza chiedere la parola e senza che la cosa lo coinvolga personalmente, dato il fluente italiano) alla Segretaria che nel regolamento è scritto “può” e non “deve” chiedere la versione in Italiano (affermazione un po’ offensiva nei confronti della preparazione della Segretaria). La Dottoressa Candotto risponde che infatti, lei “può” e quindi “chiede”.

Veniamo in sintesi ai contenuti dell’intervento, da cui emerge che da molti anni il Tomasin ha dei problemi seri con la comprensione, causa la cattiva qualità, delle registrazioni (e qui sarebbe ovvia  la domanda relativa alla coerenza di interventi rispetto ad elementi che non si sono capiti, ma è “lana caprina”), comunque per la legge sono i verbali a fare fede e non la registrazione la quale, conseguentemente, non viene conservata.
Il suddetto Consigliere chiede all’Assessore alla Cultura di approfondire una questione sorta nella seduta precedente e relativa all’ingente perdita sotterranea del sistema antincendio avvenuta, nel 2012, per un guasto dovuto al gelo.
Come sempre il Consigliere Tomasin non recepisce che questo punto è relativo all’approvazione di quanto avvenuto nella seduta precedente e non una fase in cui inserire precisazioni ed approfondimenti, classica da parte sua la volontà di inserire cose non dette nella seduta precedente (e quindi non inseribili) per rendere più incisivo quanto affermato a suo tempo.
L’Assessore ha, correttamente, affermato che la cosa non era di pertinenza dell’O.d.G., che venga pure presentata interpellanza e verrà data risposta in merito, fatto strano, ad una cosa avvenuta nell’inverno del 2012 e passata in Consiglio senza alcun rilievo da parte del Tomasin medesimo, probabilmente verrà di nuovo trattato l’accaduto nel 2014, magari in campagna elettorale, può servire.
Per quanto riguarda PDL/UDC – Lista Aperta, il punto trattato non è da approvare poiché le correzioni, a loro parere, cosi come riportate non erano contestualizzabili nelle rispettive delibere.


Verbali approvati dalla sola maggioranza.

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