sabato 25 aprile 2015

25 APRILE - IL DISCORSO DEL SINDACO


Alla presenza di un pubblico attento, seppure non numeroso, del Consiglio dei Ragazzi, la cui neo-eletta  Sindaca, Marianna Lepre, è intervenuta con un discorso molto intenso sui valori della democrazia, il Sindaco ha presentato la sua riflessione che pubblichiamo:


Gentili Autorità, Illustri Rappresentanti delle Istituzioni Militari, delle Associazioni combattentistiche, Civili, Sociali e Religiose e ai Cittadini tutti.

Settan’anni; settant’anni sono passati, ed io sono qui, come molti miei predecessori a ricordare un grande evento, reso sempre più piccolo dalla perdita di memoria collettiva che questa nazione sta subendo.

Non sentirete da me un discorso carico di riferimenti storici, seppure questi riferimenti siano importanti per tutti noi, quello che voglio dirvi è forse meno istituzionale ma vorrei parlare ai vostri cuori e alle vostre coscienze di cittadini del 2015.

Sette decenni fa, uomini e donne come noi, decisero di combattere, con le armi ma anche con le parole o con significativi comportamenti, contro l’oppressione, la tirannia, la violenza e la sofferenza, e lo fecero mettendo in palio la propria vita, senza remore e senza ingenuità.

Pochi di quei “fantastici ragazzi” sono ancora fra noi, tant’è che le fila di queste manifestazioni sono sempre più sguarnite, ciononostante siamo ancora qui, a celebrare una vittoria della democrazia e della speranza in un futuro migliore.

Ovviamente non tutto ciò che accade in quegli anni fu eroismo e valore, ma lungi da noi l’idea di “revisionare” quello che fu la resistenza, voglio anzi sottolineare che la lotta di liberazione fu un momento in cui la dignità del nostro popolo venne rivendicata con onore, e se il contributo degli Alleati fu fondamentale quello dei partigiani, di tutti gli orientamenti ideologici, fu importantissimo.

Vorrei solo ricordare, a rappresentare molti sconosciuti che sacrificarono la propria vita per un’Italia migliore, la partigiana Medaglia d’oro Cecilia Deganutti che insegnò nel nostro Comune e lasciò un ricordo indelebile nei suoi allievi di allora. Lei come gli altri sacrificò il suo futuro per un futuro più grande, quello di tutti noi, lei, come molti altri morì perché vincesse “La Libertà”.

Noi viviamo in un mondo in cui “La Libertà”  viene data per scontata, ebbene se non fosse stato per il sacrificio di questi uomini e donne non sarebbe così. Infatti ovunque vi siano stati, o si abbiano ancora regimi totalitari, la prima vittima è sempre stata lei: “La Libertà”.

E dopo di essa ad essere eliminate sono la giustizia e la verità, invece con la Guerra di Liberazione, con l’impegno drammatico di cittadini, proprio come noi ora, siamo qui a rivendicare il nostro diritto alla giustizia e a pretendere di conoscere comunque la verità.

 Questi diritti sono il frutto del sangue sparso dai molti valorosi morti per il futuro democratico della nostra nazione, e non ce lo dobbiamo scordare mai!

Se oggi qualcuno può mettere in dubbio quanto accade nel periodo del Nazifascismo, i campi di sterminio, piuttosto che la politica di aggressione della Germania e dell’Italia, sua alleata, lo può fare proprio grazie alla lotta di liberazione e grazie al fatto che oggi, in Italia, ciascuno può esprimere la propria opinione sapendo di godere della tutela di una Costituzione, ancora encomiabile dal punto di vista dei principi, nata dalla Resistenza.

Questa Costituzione che garantisce una Libertà che non appartiene solo a noi ma è un indiscutibile aspirazione di tutti gli uomini e le donne della terra. D’altro canto possiamo constatare che ci sono persone nel mondo disposte ancora oggi, senza nessuna garanzia di successo, a sacrificare la propria vita per conquistarla…. La Libertà.

In conclusione vorrei esortarvi a coltivare la memoria storica, a fare tesoro degli errori passati e a mantenere una costante gratitudine per chi sacrificò la sua vita per donarci un futuro migliore: grazie Cecilia, grazie a tutti quegli uomini e donne ……… Viva l’Italia e Viva la Libertà.



giovedì 23 aprile 2015

DIFFICOLTA’ PER LE UTI MENTRE PROCEDE L’ITER PER LA FUSIONE DEI CONSORZI DI BONIFICA BASSA FRIULANA E LEDRA TAGLIAMENTO


Mentre il percorso della riforma amministrativa si va facendo sempre più accidentato altri organismi, fondamentali per il territorio, si vanno velocemente rimodellando.

La legge regionale n° 28 del 29 ottobre 2002 recante norme in materia di bonifica e di ordinamento dei Consorzi di bonifica riduce da quattro a tre i comprensori di bonifica prevedendo che i Consorzi di bonifica Bassa Friulana e Ledra Tagliamento, insistenti nel nuovo comprensorio denominato Friuli Centrale, andranno singolarmente soppressi e fusi in un nuovo Consorzio di bonifica.

Vigente uno Statuto provvisorio del nuovo ente denominato: Consorzio di Bonifica Pianura Friulana, il quale contiene la perimetrazione dettagliata del comprensorio di riferimento e le "Regole per lo svolgimento delle prime elezioni" sono state indette le medesime.

In questo nuovo ente anche il nostro Comune, in quanto ente consorziato, sarà chiamato ad esprimere la propria scelta per la formazione del Consiglio di Amministrazione, le date delle elezioni sono state fissate nelle giornate di Domenica 31 maggio 2015 e Lunedì 1° giugno 2015, in concomitanza con le elezioni amministrative stabilite dall'Amministrazione Regionale, sono state emanate alcune disposizioni operative al fine di evitare qualsiasi interferenza fra le due consultazioni di voto, ne consegue che i consorziati votano nel seggio del Comune di residenza e, qualora non venga previsto alcun seggio nel Comune di residenza, il consorziato vota nel seggio di un Comune vicino che verrà indicato dal Presidente dell' Associazione dei Consorzi.

Le liste dei candidati all'Associazione dei Consorzi di Bonifica, secondo le modalità previste, saranno presentate nelle giornate di martedì 12 maggio e mercoledì 13 maggio e rese note tramite gli organi d’informazione. 

sabato 18 aprile 2015

AL VIA LE PROCEDURE PER INDIVIDUARE IL NUOVO REVISORE DEI CONTI


Il prossimo10.08.2015 scadrà l'attuale mandato, conferito per due trienni al Dott Gremese, e quindi giunto ad esaurimento del termine di legge, vi è dunque la necessità di procedere alla nomina per affidare l'incarico di Revisore dei Conti, per il triennio 2015 - 2018, ad un nuovo professionista abilitato in possesso dei requisiti di legge. Al fine di garantire la massima informazione e trasparenza dell'azione amministrativa, si procederà quanto prima alla pubblicazione di un avviso per la presentazione delle domande da parte dei liberi professionisti che, avendo i requisiti necessari, siano interessati alla nomina.


Nel mentre anche oggi, in via del tutto occasionale, il nostro Comune compare in prima pagina (in forma surrettizia)su un quotidiano locale. La presenza sul Gazzettino odierno è certamente più gradevole di quella causata dalla recente tragedia stradale, sulla quale ci sono stati anche alcuni passaggi non certo encomiabili da parte della stampa.

martedì 14 aprile 2015

UTI - LA POSIZIONE DEL SINDACO E DEL GRUPPO


Come anticipato nel post precedente pubblichiamo un ampio estratto dell'intervento di Roberto Gorza in Consiglio Comunale:

Il Sindaco ha premesso che:

1.             la procedura per il piano di riordino territoriale prevede che, entro il 16 febbraio 2015 ( 45 giorni dall’entrata in vigore della legge), la Giunta Regionale formuli una proposta di piano con indicazione dei confini delle nuove aggregazioni di Communi.

2.            Entro 60 giorni ( 16 aprile ) dalla pubblicazione della relativa deliberazione, i Comuni, con deliberazione consigliare motivata, possono:
 ·               chiedere un’aggregazione diversa, qualora adiacenti ad essa oppure qualora adiacenti a Comuni con essa confinanti che, a loro volta, abbiano richiesto lo spostamento;
·               comunicare la decisione di non aderire al alcuna aggregazione, qualora essi abbiano una popolazione superiore a 5.000 abitanti ( o 3.000 se appartenenti a Comunità montane), sulla base di una relazione nella quale venga declinata la sostenibilità dell’esercizio in forma singola delle funzioni di cui la legge prevede l’esercizio in forma associata, nonostante la riduzione bel 30% delle risorse destinate dalla Regione al finanziamento dei bilanci.

3.            Nei successivi 45 giorni, la Giunta regionale, acquisite le predette richieste e comunicazioni, verificata la sussistenza dei requisiti demografici che determinano la facoltatività o meno dell’adesione alle Unioni e tenuto conto dei criteri predeterminati dalla legge, approva il Piano di riordino territoriale, che contiene la delimitazione geografica definitiva delle Unioni territoriali intercomunali e l’elencazione dei Comuni che non vi aderiscono.
Poiché può accadere che l’accoglimento delle opzioni dei Comuni comporti l’impossibilità di rispettare tutti i criteri che presiedono la formazione del Piano, la legge prevede che alcuni di essi (contiguità territoriale, limite demografico minimo e compatibilità con il territorio delle Aziende per l’assistenza sanitaria) siano derogabili e che la Giunta regionale possa prescinderne in sede di approvazione del Piano definitivo, fornendo adeguata motivazione.

4.            La costituzione delle unioni territoriali comunali avverrà una volta approvato in via definitiva il Piano di riordino territoriale, i Comuni1 avviano il procedimento per la costituzione delle Unioni, che non si discosta, tranne che per alcuni aspetti, da quello previsto per la costituzione delle Unioni di Comuni disciplinate dal TUEL.
La legge si limita a stabilire il termine dell’1 ottobre 2015 (articolo 7, comma 1) entro il quale le Unioni debbono essere costituite e non disciplina nel dettaglio le decorrenze per le varie fasi di costituzione e formazione degli organi: ciò implica che sia fondamentale che le amministrazioni comunali attuino tempestivamente le diverse fasi ad esse spettanti al fine di giungere in tempo utile alla costituzione delle Unioni. La procedura di costituzione delle Unioni prevede che il Sindaco del Comune con il maggior numero di abitanti di ciascuna costituenda Unione convochi la Conferenza dei Sindaci, la quale predispone una proposta di atto costitutivo e di statuto che i singoli consigli comunali dovranno approvare entro 90 giorni dal ricevimento delle proposta.

La mancata approvazione dell’atto costitutivo e dello statuto, da parte di ciascun consiglio comunale, entro il termine di 90 giorni, comporta l’esercizio del potere sostitutivo da parte della Regione, mediante la nomina di uno o più commissari ad acta che si sostituiscono agli enti inadempienti nell’adozione degli atti obbligatori.

Successivamente all’espletamento di tali compiti, il Sindaco del Comune più popoloso trasmette lo statuto, divenuto definitivo, alla Direzione centrale funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme, ne cura la pubblicazione nel BUR e convoca l’Assemblea (vedi articolo 13 più sotto), formata da tutti i Sindaci dei Comuni aderenti all’Unione, per l’elezione del Presidente dell’Unione.

Art. 13 Assemblea
10. L’Assemblea delibera, in particolare, in ordine ai seguenti atti:
a) modifiche statutarie;
b) regolamenti;
c) bilanci annuali e pluriennali, relative variazioni, conti consuntivi;
d) atti di programmazione e di pianificazione;
e) organizzazione e concessione di pubblici servizi, affidamento di attività di  servizi mediante convenzione;
f) disciplina generale delle tariffe per la fruizione dei beni e dei servizi di competenza dell’Unione;
g) Piano dell’Unione;
h) elezione e sfiducia del Presidente, nonché elezione e, nei casi previsti dalla legge, revoca del Collegio dei revisori;
i) indirizzi per la nomina, la designazione e la revoca dei rappresentanti dell’Unione presso enti, aziende
e istituzioni;
j) modalità di esercizio delle forme di controllo interno;
k) acquisti, alienazioni e permute immobiliari, costituzione e modificazione di diritti reali sul patrimonio immobiliare dell’Unione, appalti e concessioni che non siano previsti espressamente in altri atti dell’Assemblea o che non ne costituiscano mera esecuzione e che non rientrino nella ordinaria amministrazione di funzioni e servizi di competenza dell’Ufficio di presidenza, qualora istituito, o degli organi burocratici;
l) contrazione di mutui e aperture di credito non previsti espressamente in altri atti dell’Assemblea.

L’Assemblea dell’Unione vota le proposte di deliberazione, sentiti i consigli dei Comuni aderenti, che si esprimono entro trenta giorni dal ricevimento delle stesse. Decorso il predetto termine, l’Assemblea delibera prescindendo dai pareri.

A decorrere dall’1 gennaio 2016, deve essere approvato il Piano dell’Unione che ha valenza triennale  (Art. 17) e si devono esercitare alcune funzioni comunali a “scelta” in forma associata  fissando la decorrenza dell’1 gennaio 2017 per l’esercizio delle restanti funzioni. Quanto alle decorrenze previste per l’esercizio delle funzioni provinciali da parte dei Comuni e della Regione, l’articolo 32, commi 3 e 4 della legge individua la data dell’1 luglio 2016.


E dichiara al Consiglio quanto segue:

L’attuazione di questa riforma territoriale obbliga tutti noi a fare le dovute riflessioni e considerazioni, che toccano gli aspetti politici, sociali, economici, amministrativi, giuridici, etici e morali della nostra Comunità.

In questa riflessione, come Sindaco, mi sento particolarmente coinvolto e impegnato, in quanto, oltre che a rispondere secondo coscienza al ruolo che sto svolgendo, sento sempre più fortemente di onorare il giuramento fatto, in base all’art. 54 della Costituzione, di essere fedele alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi.

Pertanto, prima di giungere a qualsiasi tipo di conclusione ho cercato di approfondire e studiare la legge, di presenziare a tutti i convegni e assemblee sul tema, di confrontarmi e di avere incontri chiarificatori il più possibile con tutti gli amministratori in particolar modo con i colleghi Sindaci.

Desidero fortemente sottolineare che tutte le mie riflessioni e decisioni non sono state condizionate da alcun schieramento politico/partitico
ma dettate dall’ obbligo, civile e morale, di difendere la possibilità di tutti di portare un contributo nella gestione della “cosa pubblica” anche stando fuori dal sistema dei partiti organizzati come le “vere” liste civiche ad una delle quali anch’io appartengo.

In detto contesto ho maturato queste valutazioni e le conseguenti decisioni:

La prima valutazione è quella giuridica:

la legge 26 in quanto tale va rispettata e adottata, pertanto, con i Sindaci del Medio Friuli abbiamo deciso di essere adempienti e di lavorare per essere pronti nel rispetto delle scadenze imposte, di essere propositivi e di adoperarci per migliorare, con delle proposte concrete, tutte le criticità e incoerenza della legge 26 per garantire i servizi, senza aumentare i disagi nella speranza di limitare le ricadute negative  ai nostri cittadini.
Con questo clima, rispettando anche con “laicità” le posizioni che ogni singola A.C. intente adottare nei confronti della legge 26, è stata istituita un Assemblea dei Sindaci permanente che si incontra settimanalmente.


La seconda è quella di ordine amministrativo, morale e etico:

la legge 26, oltre a non essere chiara su quelli che dovrebbero essere i vantaggi per i nostri cittadini in riferimento alla qualità, efficienza ed efficacia e alla modalità che dovremmo erogare loro i servizi e ai risparmi che le amministrazioni dovranno ottenere, pena, dopo tre anni, una decurtazione dei finanziamenti regionali, decreta la fine un processo democratico partecipativo e rappresentativo, delegittimando  di fatto il Consiglio Comunale, i Consiglieri Comunali e il Sindaco, che sono stati  eletti dal Popolo Sovrano.

Infatti questa legge non rispetta i seguenti articoli della Costituzione:

PRINCIPI FONDAMENTALI
ART. 1.
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti
della Costituzione.

ART. 5.
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie
locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento.

LE REGIONI, LE PROVINCIE, I COMUNI
ART. 114.
La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato.
I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi
con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione.
Roma è la capitale della Repubblica. La legge dello Stato disciplina il suo
ordinamento.

Tralasciando anche gli obblighi internazionali dello Stato, condivisi e sottoscritti dallo Stato Italiano a Strasburgo il 23 settembre 1987 nella “CARTA EUROPEA DELLE AUTONOMIE LOCALI”



Non avendo potuto, come i miei colleghi Sindaci, aprire un auspicato dialogo con la Regione FVG né prima né dopo l’approvazione della legge, per avviare un confronto sereno, partecipativo e costruttivo finalizzato esclusivamente al miglioramento della legge, ho deciso, come altri Sindaci che l’unica via legittima e percorribile fosse quella di fare ricorso innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale a tutela degli interessi del Comune.

Essendo questa una decisione giuntale, ho provveduto ad informare la giunta con cui è stata condivisa la scelta da adottare.

Avremmo comunque voluto coinvolgere e informare il Consiglio Comunale prima, ma le tempistiche e i termini perentori per la presentazione del ricorso
non ce l’hanno permesso,

Pertanto prima di procedere con la deliberazione giuntale Numero 24 del 23-03-2015 avente per Oggetto: “RICORSO INNANZI AL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER IL FRIULI VENEZIA GIULIA PER L’IMPUGNAZIONE DI TUTTI GLI ATTI EPROVVEDIMENTI ATTUATIVI DELLA L.R.  26/2014, ADOTTATI DALLA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA”, ho convocato urgentemente i Capi Gruppo Consiliari per illustrare loro esattamente lo stato di fatto, in particolar modo l’impossibilità di convocare una seduta del Consiglio Comunale prima della delibera di giunta, impegnandomi a informare e a coinvolgere il Consiglieri Comunali nel primo Consiglio utile.

Sento di ringraziare formalmente i gruppi consiliari per la loro attiva partecipazione e apprezzamento per l’immediato coinvolgimento, dove i gruppi di “Coltiviamo il futuro” e “Tradizione e futuro” hanno espresso fin da subito la loro formale condivisione e appoggio anche per i provvedimenti da impugnare, mentre il gruppo “Si può fare”, ha richiesto ulteriore tempo per fare gli approfondimenti del caso.

Desidero concludere questa mia comunicazione auspicando che il Consiglio Comunale, inteso proprio come luogo della rappresentanza democratica della sovranità dei nostri cittadini, si esprima, in modo forte ed univoco su una questione che riguarda la partecipazione dei cittadini alle decisioni amministrative.


venerdì 10 aprile 2015

CONSIGLIO COMUNALE - REPORT


Alla presenza di otto spettatori, per lo più  ex-Consiglieri e candidati, e della corrispondente del Messaggero Veneto, si è svolto il Consiglio Comunale apertosi alle 20.45 con la partecipazione di 10 Consiglieri di Coltiviamo il Futuro (CF), 3 di “Si Può Fare” (SPF), 1 di “Tradizione e Futuro” (TF) e dell’urbanista incaricato Arch. Livio Comuzzi.

1.            Approvazione verbali della precedente seduta consigliare del 09.02.2015 dal n. 1 al n. 6;         
Nessuna osservazione ed approvazione all'unanimità.

2.           Piano regolatore generale comunale (p.r.g.c.) - approvazione variante n. 10;
Variante che esplica un’azione che va a vantaggio dei cittadini, nel senso della semplificazione e della preservazione del Territorio. Il piano, con questo intervento, acquisisce tutti i cambiamenti avvenuti in questi anni: rotonda sulla Napoleonica, Golf Regionale, fasce di rispetto dell’A4 e questo oltre alla presa d’atto delle necessità dei cittadini di dare una razionalizzazione ad alcuni appezzamenti con piccoli assestamenti di area. E' stato anche scelto di conglobare il Piano Particolareggiato in quello Generale, con conseguente risparmio di tempo e denaro per gli utenti.

A questa ottimizzazione della parte burocratica segue una revisioni dei vincoli, per molti versi irrazionali ed onerosi, fatto che renderà più interessante il restauro nei centri degli abitati. Altrettanto importante la decisione di non creare ulteriori zone di espansione incentivando così il risparmio del suolo.

L’urbanista incaricato, Livio Comuzzi, illustra alcune delle decisioni, prese in seguito alle osservazioni ricevute e del vaglio della Regione, nel dettaglio:
- eliminazione zona A per incentivare recupero centro storico;
- Passaggio della zona d2h2 dell’area di espansione PIP da edificabile ad agricola, (per alleviare la tassazione sui proprietari data la crisi economica e conseguente assenza di richieste di edificazione);
- non più doppio livello del piano regolatore;
- introduzione modifiche sulla scorta di richieste di cittadini e dell'ufficio tecnico;
- il piano regolatore è già stato approvato dalla regione;
- in seguito a legge Regionale (codice dell'edilizia) uno dei tipi di intervento, riconosciuto dal piano urbanistico Regionale, è stato rimosso. A Castions i vincoli di conservazione tipologica sono pochi e danno più spazio ai professionisti per realizzare edifici di pregio. Per questi edifici è stato escluso il restauro conservativo ed è stato prevista la ristrutturazione con mantenimento di certi vincoli ( ad esempio l'allineamento con tipologie di finestre e tetti).

Le osservazioni dei cittadini sono state 7 e le riserve proposte dalla regione sono state 2, essenzialmente di forma. Alcune richieste sono state cassate poiché osservazioni e riserve possono riguardare solo i punti oggetto di variante, in caso contrario non devono essere prese in considerazione, queste osservazioni possono riguardare anche immobili o fondi di personale interesse ma sempre soggetti alla variante.

Ecco le osservazioni dei cittadini, al netto delle 3 non pertinenti e quindi cassate:
 - due, parzialmente accolte, riguardano la zona della ”Glesje Viere” per ristrutturazione,cui si impone la conservazione parziale di alcune caratteristiche;
- richiesta di modifica destinazione d’utilizzo per un fabbricato produttivo (in ex caseificio sulla Napoleonica) che permetta di attivare un’attività sanitaria privata (PET therapy);
- introduzione di norme tecniche di attuazione per prevedere nelle zone agricole, per alcuni tipi di produzione, la possibilità di costruire strutture per accogliere lavoratori stagionali. Tale richiesta era stata già accolta, ma con la condizione di possedere un centro aziendale e costruire gli alloggi all'interno dello stesso (evitando la proliferazione di piccole costruzioni). In alcuni caso però non sussiste il centro aziendale, per lo meno, non nei punti in cui sarebbe necessaria la costruzione di tali strutture di accoglimento, quindi, la condizione di costruire nel centro aziendale é stata esclusa e sono state poste stringenti condizioni di genere tipologico.

Voto: approvato - CF favorevoli – SPF astenuti – TF astenuto


3.           Approvazione regolamento comunale degli autoservizi pubblici non di linea con autovettura, motocarrozzetta, natante e veicoli a trazione animale;

Con questo regolamento si rende possibile l’attivazione di servizi di noleggio veicoli con autista (come più volte sollecitato da privati), i mezzi concessi dal regolamento sono 4 vetture, di cui 2 per portatori di Handicap, 2 moto-carrozzette e 2 veicoli a trazione animale. Le tariffe e le aree di sosta saranno definite a breve dalla Commissione Urbanistica, subito dopo sarà attivato il bando per aggiudicare dette licenze.

Voto: approvato all’unanimità


4.            Modifica art. 7 del regolamento comunale per il Servizio di Economato;
L'art. 7, relativo all'accessibilità a fondi per piccole spese di rappresentanza, è stato modificato con l’individuazione e la suddivisione delle voci di spesa che sono state divise e catalogate per rendere più semplice e veloce l'accesso ai fondi e la procedura d’acquisto.

Voto: approvato all’unanimità


5.           Convenzione dei Servizio Sociale dei Comuni per l'esercizio in forma associata delle materie delegate. lndividuazione ulteriore funzione - "Progetto Centri Estivi";

Dopo diversi mesi di lavoro un’apposita commissione dei Sindaci ha elaborato un’estensione della convenzione con l’ASP Daniele Moro tale da uniformare l’offerta formativa ed il costo (attestato a 27€ settimanali per gli 11 Comuni dell’Ambito) dei centri estivi. Il Consiglio ha quindi esteso la Convenzione, questo strumento porterà un risparmio di circa 1.500 € per le casse Comunali, risorse che il Sindaco ha detto saranno messe a bilancio per il settore giovanile.

Voto: approvato - CF favorevoli – SPF astenuti – TF favorevole

6.            Comunicazioni del Sindaco.

Il Sindaco ha comunicato i motivi della decisione di andare davanti al TAR in opposizione alla legge Regionale n°26 (Riforma degli enti locali – Formazione delle UTI). Data lettura di un ponderoso documento con la cronistoria e le evidenze della questione (che presenteremo in un post successivo) il Sindaco ha chiuso l’intervento auspicando: “che il Consiglio Comunale, inteso proprio come luogo della rappresentanza democratica della sovranità dei nostri cittadini, si esprima, in modo forte ed univoco su una questione che riguarda la partecipazione dei cittadini alle decisioni amministrative.”

il Capogruppo Tomasin, in chiusura di Consiglio, ha presentato una mozione su questo tema, che il suo Gruppo e quello di Coltiviamo il Futuro hanno condiviso e avente il seguente testo:

Oggetto: RICORSO INNANZI AL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER
IL FRIULI VENEZIA GIULIA PER L'IMPUGNAZIONE DI TUTTI GLI ATTI E
I PROVVEDIMENTI ATTUATIVI DELLA L.R. 26/2014, ADOTTATI DALLA
REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA



Vista:
 la Legge Regionale 12 dicembre 2014, n. 26 che disciplina il “Riordino del sistema
Regione-Autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia. Ordinamento delle Unioni territoriali
intercomunali e riallocazione di funzioni amministrative” entrata in vigore il 1 gennaio 2015;

Rilevato:
 che le disposizioni contenute nella L.R. 26/2014, appaiono allo stato incostituzionali, in quanto sono lesive dell'autonomia riconosciuta al Comune da ritenersi in evidente contrasto con i principi sanciti dalla Carta Costituzionale, dallo Statuto della Regione Autonoma Friuli Venezia
Giulia e della Carta Europea dell'autonomia locale;

Vista:
 la Deliberazione della Giunta Regionale 4 febbraio 2015, n. 180, pubblicata sul Supplemento
al B.U.R. n. 6 del 18 febbraio 2015, con cui è stata adottata la Proposta Preliminare del Piano di
Riordino Territoriale di cui all'art. 4 della citata legge regionale;

Vista:
la Deliberazione della Giunta Comunale 23-03-15, n. 24 pubblicata negli appositi spazi;


Dato atto:
 che sulla problematica sono stati organizzati incontri chiarificatori con una nutrita schiera di Sindaci di tutte le province della regione, nonché con rappresentanze politiche delle stesse Province in fase di smantellamento, e alla conclusione di detti lavori è emersa la volontà comune di intraprendere una “class action”, coinvolgendo tutti i comuni della regione;



Proponiamo al consiglio comunale di impegnare il Sindaco a:

procedere sul percorso intrapreso in giunta con la delibera n° 24 del 23-03-15 con l'appoggio dei consiglieri membri dei gruppi firmatari;

Di informare il Consiglio Comunale, in prossima seduta, sugli sviluppi della vicenda

lunedì 6 aprile 2015

Giovedì 9 Aprile - Consiglio Comunale

Il Consiglio è convocato alle ore 20.00 con il seguente ordine del giorno:



1.   Approvazione verbali della precedente seduta consigliare del 09.02.2015 dal n. 1 al n. 6;

2.   Piano regolatore generale comunale (p.r.g.c.) - approvazione variante n. 10;

3.    Approvazione regolamento comunale degli autoservizi pubblici non di linea con autovettura, motocarrozzetta, natante e veicoli a trazione animale;

4.   Modifica art. 7 del regolamento comunale per il Servizio di Economato;

5.   Convenzione dei Servizio Sociale dei Comuni per l'esercizio in forma associata delle materie delegate. lndividuazione ulteriore funzione - "Progetto Centri Estivi";

6.   Comunicazioni del Sindaco.

venerdì 3 aprile 2015

mercoledì 1 aprile 2015

STELLA BOSCHI E LAGUNA: PARTONO I LAVORI


11 sindaci assieme per promuovere un territorio dalle enorme potenzialità. Si è riunita ieri sera, per la prima volta, la neocostituita commissione intercomunale "STELLA BOSCHI E LAGUNA - Strategia per un territorio rurale".

Ne fanno parte appunto undici Comuni (Bertiolo, Carlino, Castions di Strada, Marano Lagunare, Muzzana,  Palazzolo dello Stella, Pocenia, Precenicco, Rivignano Teor, Talmassons e Varmo, rappresentati dai sindaci Mario Battistuta, Diego Navarria, Roberto Gorza, Devis Formentin, Cristian Sedran, Mauro Bordin, Danilo Bernardis, Andrea De Nicolò, Mario Anzil, Pier Mauro Zanin,e Sergio Michelin (vedi foto).


La finalità principale della convenzione è quella di predisporre una programmazione strategica per la promozione del territorio partendo da tre caratteristiche peculiari, che sono il denominatore comune di un'area vasta: Il fiume Stella, i boschi planiziali e la laguna di Marano.

Un territorio straordinario, un ambiente ancora sano, ricco di storia e di tradizioni: dai castelli d'acqua ai prati stabili, dai boschi alluvionali a quelli planiziali, dalla laguna al mare, tutto concentrato in pochi chilometri, attraversati dalle sorgenti alla foce dal fiume Stella. Una potenzialità enorme che ora potrà avere una guida unitaria e sinergica.

Si partirà con la mappatura di tutte le iniziative del territorio come feste, sagre, fiere, eventi ma anche peculiarità come percorsi, luoghi di interesse storico e turistico, realizzando nel contempo una sorta di inventario di tutte le attività ricettive e dei prodotti tipici. Ovviamente la convenzione sarà dotata di una quota annua per Comune (stabilità per il 2015 in 0,70 euro ad abitante).

La convenzione, guidata come copofila dal Comune di Rivignano Teor,  verrà presentata al pubblico in Villa Ottelio Savorgnan ad Ariis entro il mese di maggio, alla presenza degli assessori regionali Bolzonello e Santoro che, mesi fa, durante la predisposizione della medesima, avevano evidenziato il loro vivo interesse promettendo un contributo a supporto della stessa.