martedì 28 ottobre 2014

RIFORMA DEGLI ENTI LOCALI, STRETTA FINALE.


Come anticipato nel post precedente veniamo alla proposta di riforma che sta per essere presentata in Consiglio Regionale, il calendario e l'impostazione di lavoro della Regione sono stati beffardi nei confronti degli Enti coinvolti lasciando ben pochi spazi alle questioni poste dai Comuni.

La scorsa settimana, nel corso dell'utilissimo incontro con il presidente della quinta Commissione Vincenzo Martines e con il Consigliere Regionale Vittorino Boem, sono state chiarite alcune perplessità mentre ne sono sorte altre non meno preoccupanti.

A fronte delle rassicurazioni in merito alla devoluzione dei compiti della Provincia verso i Comuni è stato segnalato che verso i Comuni non ci saranno devoluzioni relative a gestioni di budget (avvocate dalla Regione).

Apprezzabile che le Unioni diventino dei soggetti giuridici ed istituzionali (a differenza delle attuali Unioni) non privo d'incognite il metodo per la ripartizione dei poteri ed il definitivo de-potenziamento (ove mai ci fosse stato un reale potere istituzionale) dei Consigli Comunali.

Critico il punto relativo al sistema di ripartizione dei finanziamenti regionali, -30% se non si accetta di aderire ad un'unione etero -decisa (vi sarà infatti un piano annuale delle Unioni) e decurtazione ai trasferimenti se entro i 3 anni di attivazione non vengono ottenuti risparmi.

Detto ciò resta, da parte di Coltiviamo il Futuro, un interesse reale alla realizzazione di una struttura amministrativa più funzionale, anche con un bacino di 52.000 abitanti, come può essere quello della Napoeonica, (più dei 40.000 indicati come soglia dalla Regione) ma da farsi dopo analisi delle varie problematiche e condivisione di un progetto di sistema, non certo sotto la "Spada di Damocle" di un obbligo legato al taglio dei finanziamenti.

Il Sindaco Roberto Gorza ha fatto presente queste problematiche, sia in questa sede, che nel corso degli incontri istituzionali (certamente non in quelli indetti per dare dimostrazioni di forza da parte di chi è schierato contro la riforma per questioni di appartenenza partitica),  purtroppo il calendario è tiranno e la sensazione è che eventuali modifiche saranno necessarie, comunque in sintesi la posizione è: "dimostrateci numeri alla mano la bontà di quello che state proponendo, fateci vedete qualcosa di nero su bianco, dei conti, dei prospetti operativi, altrimenti cresce la sensazione che si voglia fare una riforma solo per dimostrare di essere in grado di farlo, perché quello che ci interessa è garantire la qualità dei servizi e migliorare la gestione,  sia economica che operativa".

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