mercoledì 26 febbraio 2014

PROGRAMMA ELETTORALE: IL PUNTO SULLE UNIONI

Dopo la vivace assemblea di Talmassons, già trattata dai quotidiani locali:

Assemblea in cui sono emerse da parte dei rappresentanti dei 4 Comuni delle perplessità condivise in merito a due punti delicati, il primo riguardante le fusioni, che non entusiasmano nessuno dei portavoce delle Amministrazioni presenti infatti:

- la legislatura regionale, che andando a regolare la disciplina referendaria escludendo la specificità di ogni comunità a vantaggio del risultato sulla somma dei Comuni interessati, pone in essere un meccanismo che diventa propedeutico ad "annessioni" piuttosto che a fusioni concordate, fatto che la Regione comincia a considerare come si può evincere dall'articolo del Messaggero Veneto di oggi che riportiamo:
Il Secondo punto, oltre al fatto che i costi delle amministrazioni comunali rappresentano solo il 14% del totale mentre la Regione, che fa la parte del leone, rappresenta l'ottanta per cento di tale spesa e, per quanto riguarda la nostra, non è nemmeno dato sapere il numero esatto di questi dipendenti, stante un regime misto di molte aziende solo nominalmente private, si sa però che la retribuzione è mediamente del 20% maggiore rispetto a quelle dei Comuni. I Sindaci hanno rilevato che la gestione del personale è particolarmente complessa ed è impossibile esercitare, non diciamo azioni disciplinari, ma persino premialità mirata. Anche questo argomento è stato trattato, relativamente alle problematiche del comparto unico (altro elemento di criticità per l'azione degli amministratori), sul Messaggero di oggi:
Rileviamo però un aspetto che, anche alla luce di quanto sta accadendo con la forzatura sui referendum, non può che mettere in allarme i cittadini. Parliamo del fatto che la FUSIONE persegue un disegno dove l’obbiettivo possibile potrebbe essere quello di svuotare i comuni delle opportunità partecipative al di fuori dei partiti,  non avendo più la possibilità di eleggere  i propri rappresentanti fra una rosa di personalità locali, quindi conosciute, escludendo così tutte le istanze particolari dei vari territori, specialmente quelle meno note ma non meno importanti per la qualità della vita. Quindi che fare, oltre ad amministrare con onestà e dedizione, crearsi le competenze tenendo presente che il cittadino ed il luogo in cui vive è, e deve essere sempre, al centro dell’attività amministrativa?

Ebbene La nostra posizione è quella, già esplicitata con l’approvazione di una mozione in Consiglio Comunale, di lavorare per una UNIONE O AGGREGAZIONE di area vasta, sul Medio Friuli, basata sulla condivisione mirata e monitorata dei servizi, dove la massa critica dovrebbe permettere di essere più determinanti dal punto di vista della trattativa economica ed anche su quella della messa in gioco delle professionalità di ciascun Comune, sappiamo bene che la gestione del personale negli enti pubblici è tutt’altro che assimilabile al settore privato e quindi parliamo di un progetto a lungo termine che va ben oltre le more della crisi.

Nessun commento:

Posta un commento

Per motivi gestionali in questo Blog i commenti pubblicati saranno esclusivamente quelli di utenti con Google Account.