domenica 5 gennaio 2014

COMPLANARE: S’HA DA FARE O NON S’HA DA FARE?



Recentemente la Provincia, tramite gli uffici preposti,  ha incontrato la Giunta in merito ad una progettualità viaria relativa anche allo smistamento del traffico pesante per la zona industriale Aussa-Corno.
Da quanto è dato sapere, e di cui si è parlato anche in Commissione Urbanistica, andato a monte il tentativo di Gonars di creare un’arteria sul sedime della linea ferroviaria dismessa, che scorre parallelamente all’autostrada, e questo perché il valore dei terreni è decisamente sovrastimato (a giovamento del bilancio RFI),  qualcuno ha preso la matita in mano e si è messo all’opera.

Nasce così una proposta, tutta da discutere, che potrebbe andare in opera fra una decina d’anni, la quale vede interessata la strada che unisce Morsano a Corgnolo.

A suo tempo si è discusso parecchio sullo stato di questa arteria, sul fatto che bisognerebbe investire centinaia di miglia di euro per metterla in sicurezza, inutile ricordarvi che i bilanci sono all’osso e che le risorse, stante anche la forte crisi della Z.I. Aussa-Corno, sconsigliano interventi in quel senso. Detto ciò il nostro gruppo vede questa “ipotesi complanare” in modo assai critico, vuoi per quanto sopra segnalato, vuoi perché si ritiene discutibile la scelta di creare una discontinuità (rotonda piuttosto che incrocio) fra le due comunità andando ad utilizzare altro territorio agricolo per congiungersi alla Napoleonica.

Al di là delle inevitabili problematiche tecniche, stante la presenza del cimitero di Morsano proprio al termine dell’attuale strada, siamo allertati e pronti al confronto su questa ipotesi, l’Avenale scorre, in alcuni punti, solo a 50 metri dalla strada, la Selvotta dista solo cinquecento metri dalla stessa, salvaguardare questi ambiti più unici che rari mal si accompagna alla costruzione di una strada con tutti i crismi per sostenere il traffico pesante.

Siamo consapevoli dei disaggi che attualmente sopportano altre comunità, Castello, Porpetto e Fauglis, ma non siamo disponibili a stravolgere il nostro territorio, sopratutto senza coinvolgere i cittadini nella decisione, mettendo a repentaglio i pochi pregi naturalistici conservati con molte difficoltà.

I contatti proseguiranno ma, permetteteci una battuta, crediamo sia una strada “tutta in salita”.

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